I terrazzamenti

La Costiera Amalfitana mostra un paesaggio che è il frutto della trasformazione dell’uomo nei secoli passati per adattare le difficili condizioni topografiche alla necessità di sopravvivenza. Lo strumento più diffuso per questa trasformazione è stato il terrazzamento dei pendii.

Coincidente con il periodo di massima fortuna del Ducato Amalfitano, l’opera di trasformazione ha lasciato un patrimonio inestimabile di conoscenze tecniche che hanno permesso di continuare l’attività agricola fino ad oggi. Visitare le aree terrazzate nei singoli comuni del sito permette al visitatore interessato di entrare in contatto non solo con un tipo di agricoltura che per le sue difficoltà è definita eroica ma anche con tutto un mondo di saperi che si tramanda immutato da secoli.

Le pratiche agricole di oggi sono le stesse del XI-XII secolo e le trasformazioni positive e negative che ancora oggi avvengono sono la dimostrazione di un continuo interscambio tra l’uomo e l’ambiente. Le bad practices che in alcuni punti del territorio hanno portato all’abbandono delle aree terrazzate o degli elementi di supporto alla pratica agricola (acquedotti, peschiere, pergolati) dimostrano come la perdita di superficie agricola coincida il più delle volte con la perdita di saperi tradizionale.

La porta del percorso a Ravello permette di entrare nel mondo dei terrazzamenti sia ben curati che in parte abbandonati.

Il percorso è realizzabile mediante spostamenti con auto propria lungo la strada statale 163 che da Vietri sul Mare raggiunge Positano attraversando i centri di Maiori, Amalfi, Conca dei Marini, Furore e Praiano e facendo una deviazione sulla via Nuova Chiunzi che da Maiori porta a Tramonti, Ravello, Scala, ovvero utilizzando i servizi pubblici, con interscambi nelle principali località della Costa. Una volta giunti nel comune occorre poi spostarsi a piedi lungo le antiche pedonali che permettono di giungere nel cuore delle aree terrazzate.

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